domenica 7 aprile 2019

Trent’anni volano in una pagina. La vita è design

Trent'anni fa, da studentessa universitaria di Filosofia fissata sul giornalismo, varcai la soglia di una redazione a Milano.

La chiamata era arrivata a noi delle Comunicazioni sociali, ma rispondemmo la mia amica Sara e io.

Lo ricordo bene, quell'anno, propedeutico al quotidiano. Mi fa pensare ancora alla fortuna del principiante, a quel cosmo che tifa per te, deciso a sospingerti verso i tuoi sogni, come assicura Coelho.

Dovevo raccontare bagni e cucine da sogno, ma rileggendo il mio primo attacco, ci scorgo tutta la testardaggine della futura cronista. Ho trascorso un anno proprio delizioso. Con persone che mi insegnavano ma mi ascoltavano. La cortesia e il rispetto erano di casa, da Alberto Greco Editore. E quando passava lui, l'editore, era ancora più gentile. A lui e a tutto il suo staff sono così grata.

Mi convinsi che il mondo fosse così. Entrai nel quotidiano e mi ricordo che al mio primo stipendio da collaboratrice fui disorientata. Ma andai avanti. Trovai capi che erano signori, altri un po' meno.

Ma soprattutto trovai me stessa. Da quindici anni sono passata dalla cronaca all'economia, studiando con la passione di una filosofa. E mi sono ritrovata lì, sul sentiero del design. Ho conosciuto personaggi strepitosi, maestri riconosciuti  in tutto il mondo e altri che il mondo non conoscerà mai.

Trent'anni volano in una pagina. E oggi, alla soglia di un nuovo Salone del mobile, penso che la vita sia design, nel senso più profondo del termine: qualcuno la Progetta e tu puoi realizzarla, se vuoi.


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