Una bambina a noi cara oggi ha compiuto il primo tragitto a scuola, o meglio da scuola, da sola. Ce lo racconta il papà, nei suoi occhi lottano malinconia, trepidazione e orgoglio.
Mi si confondono i ricordi, perché da bambina la scuola mi fissava a cento metri. Per questo arrivavo spesso in ritardo, per la disperazione del bidello Severino: tanto, era già lì.
Quando andai alle medie, papà si ricavò il tempo per accompagnare me e le mie compagne. Il tragitto, talvolta una piccola battaglia tra le adolescenti e il genitore. Non mi ricordo, quando tornai da quella scuola da sola. Nella mia bramosia di indipendenza, rammento solo quando al liceo potevo viaggiare da sola, grazie alla mia auto grintosa di seconda mano.
Tuttavia, una scena stampata in mente c'è. Proprio alle medie, quando andammo al cinema insieme. Forse era "Ecceziunale veramente" o forse era una serata in pizzeria, sul finale dell'anno scolastico. Praticamente in extremis.
Io ero fierissima, di tornare a piedi da sola. Eppure il momento più bello è stato levare lo sguardo e vedere mio padre sul balcone che mi aspettava.
La prima volta, da sola. E un angelo, sempre a vegliare.
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