Da ragazzina andai all’oratorio, sperando di calciare via la timidezza con il pallone. Le suore mi misero in mano ago e filo, per ricamare.
Io feci fieri disastri, perché i miei occhi correvano al campo di calcio. Polvere, fango, libertà.
Mi arrabbiai moltissimo e il risultato è che non so ricamare. Non perché fossi incapace (be’ forse un pochino), ma non sopportavo di essere obbligata a fare qualcosa: una ribellione un po’ scontata.
Invano ho cercato di rimediare, perché credo sia un’arte fantastica. Finché ci ho letto dentro una lezione di consolazione.
Non so ricamare. Spargere disegni ordinati sulla vita che è polvere, fango, libertà.
E se non so ricamare, è perché ho troppo poco tempo e troppa voglia di essere felice.
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