Le strade ancora troppo vuote, il mondo in preda a convulsi tentativi di sentirsi normale. Colori che si confondono, come le nostre idee.
Poi, lungo il viale, corre un’onda carezzevole, ed è il vociare dei bambini. Nel cortile nastri dai colori netti regolano con garbo il gioco e i piccoli si inseguono con morbida anarchia.
Il vociare della scuola, potrebbe essere ancora l’eco dei nostri giochi. Se non avessi avuto troppa paura, ma ora non ne ho più. Grazie a questi piccini festosi e a questa piccola, festosa me.
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