sabato 24 luglio 2021

La magia è uno specchio che vede di più

 


Una confessione iniziale: ho messo prima quella foto, perché a me le immagini diagonali piacciono tantissimo. Una di quelle cose che facevano magari scuotere un po' la testa a mio padre, quello stupore, anche sconcerto, che si scioglieva poi nell'affetto.

Adesso, mi sembra ancora più potente, questa angolazione, perché so che appartiene ai gusti di una straordinaria ragazzina, conosciuta venerdì sera alla presentazione di "La Ricompensa - seconda parte" di Stefano Ferri.  Lo sussurro a lei, e vado oltre per timidezza, perché quella sera mi è parsa, per una serie di circostanze, quasi una fiaba e dentro una fiaba sta bene uno specchio.

Uno specchio di quelli che non vogliono darsi arie o attirare l'attenzione. Uno specchio che può rivelarti tanto di te.

Il libro di Stefano, avrei dovuto presentarlo nella stessa cornice l'anno prima a settembre. Prima che ci ri-chiudessero. Mi stava offrendo - come ho avuto modo di dire alla tappa di "Luglio col libro che ti voglio" organizzato da e20Dversi all'interno del calendario culturale del Comune di Samarate - la duplice forza della storia, tornando indietro di oltre 400 anni: il tormento e il sollievo che essa si ripeta. Pandemie, e reazioni, comprese.

Poter dialogare con l'autore su questo libro è stata una liberazione, ulteriore. Primo elemento della fiaba, perché c'è quasi sempre qualcuno che viene liberato, no? Poi certo il luogo è un altro elemento chiave. Una villa dove da ragazza venivo a sentir parlare di filosofia e sbirciavo quei bei locali, un giardino fatato dove l'estate scorsa ho avuto anche la gioia di presentare il mio "Chi ha bisogno di Willy". Samarate poi mi evoca altri legami, una persona buona che mi ha aiutato a ripartire e il mio bimbo adorato, il mio piccolo topo ora laureato, che andava a trovare i nonni nella "Broken House".

Ma ci sono le persone, i protagonisti delle fiabe. A partire da Stefano, certo. Un fratello ritrovato, come se l'avessi cercato tutta la vita. Noi, nati lo stesso giorno con due anni di differenza, ci siamo conosciuti perché lui era stato chiamato da un'amica a parlare di "Willy" e l'ha capito prima di tutti, compresa me. È sempre l'effetto di quello specchio, che guarda dentro di te molto più profondamente di quanto faccia tu. La sua meravigliosa famiglia, che quindi è anche un po' mia. E queste persone coraggiose che nell'estate 2020, quando non avevamo ancora l'ombra di un vaccino ma solo tanta voglia di vivere, con rispetto e prudenza, avevano organizzato questi incontri. Incontri letterari, stavo per scrivere, ma forse è riduttivo. 

Sono proprio incontri. Di persone, storie, coraggio, timori, curiosità, oltre che di pagine, pur bellissime e rese ancora più fiammanti dalla lettura di Maria Paola.

Ogni fiaba ha un magia, e qui c'è uno specchio che vede di più. Ho incontrato persone che non conoscevo, che conoscevo anni addietro, che ho sempre conosciuto: ma tutte insieme mi hanno dato moltissimo per affrontare questo periodo terribile.

Sono grata.

Perché è stato terribile, anche per me. Anche se non faccio post di sfogo, anzi non mi sfogo tanto, se talvolta sorrido quando cammino, l'ho fatto anche quando mi faceva molto male, se tengo dentro il mio cuore tutto ciò che mi è costato e mi costerà, questo anno. Lo specchio, però, lo legge benissimo e me lo restituisce. Con una carezza, con un "coraggio", con una piccola magia. Come quella di una sera d'estate, che potrebbe non finire mai. Anche grazie al dono di una foto, a un’altra ricompensa.

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