Allergica alla smemoratezza, ho atteso qualche giorno nel vuoto quasi pneumatico di adeguati ricordi di Gianni Nazzaro.
Questa sera in tv mi sono riconciliata e ho colto ciò che mi sfuggiva da bambina: quanto è tosto, agire a modo proprio.
A modo mio, è la canzone per questa e ogni notte, quella con cui mi congedo da quest'uomo, artista, figura.
La testardaggine, l'emozione, l'esitazione, il dubbio: e se incontro qualcuno che amo follemente, conserverò questa coerenza lacerante?
Son rimasto solo io
Ma ho sempre fatto tutto a modo mio
A modo mio a modo mio
Avrò sbagliato ma a modo mio
E proprio lacerati, sanguinanti, schiacciati eppure leggeri si vive questa certezza: a modo mio, non schiavi, ma protagonisti per quanta solitudine possa costare.
A modo mio, buon viaggio, Gianni Nazzaro.
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