Improvvisamente la pelle cerca il tessuto da cui aveva cercato di liberarsi nelle notti d’estate. Il soffio d’aria gelida prima riversa sopra conforto, poi è come una stilettata.
Quando l’estate si scioglie per poi cristallizzarsi in un ricordo, ti accoglie il domani della frenesia e dei progetti.
Oggi, quel soffio gelido è più forte di tutto con le sue suggestioni cariche di realtà. A Kabul si stanno dissolvendo vita e tracce di libertà, sulla pelle delle donne il tessuto che opprime come una lama e copre ogni scelta.
La musica ha perso ritmo con il congedo di Charlie Watts.
E io sono ancora qui a contare che un metro mi separi dai gesti di un uomo vile, non per paura, non c’è più da un pezzo, ma per disgusto, e intanto vomita parole violente su soggetti inebetiti.
Poi c’è un fremito tiepido. Sarà la tua carezza, o il bacio soffio del micio o una preghiera.
Inaspettatamente, è domani e non c’è spazio per i timori.
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