Una mattina mi sono rammaricata del fare dimesso dei fiori sulle scale, anzi ho persino ipotizzato un furto notturno. Mi ricordavo di essermi stupita della loro magnificenza nell'oscurità della sera.
Ora, che fine avevano fatto? Mica erano quelle pianticelle titubanti.
La sera dopo, mi incappai ancora in loro: magnifici davvero, aperti, senza paura, sfrontati forse nella loro bellezza. Non avevano la minima intenzione di ritrarsi agli sguardi, anzi volevano curarne le ferite nascoste.
Oggi, ci ripenso tra anime piccole e importanti che volano via: forse, i fiori più belli si aprono di notte, ridono dell'oscurità perché hanno una propria luce più forte. Assorbono ogni istante di vita, più della luce, e poi si nascondono nell'atmosfera del giorno, quando tutti hanno da gridare qualcosa.
Loro, le parole più belle le hanno pronunciate. Hanno offerto carezze che non si possono narrare, hanno cullato i sogni più coraggiosi di coloro che amano e ancora li culleranno.
Perché i fiori più belli si aprono di notte, non una, ma due, tre, infinite notti. Quando stai dormendo o il buio sembra troppo prepotente per svelare la loro bellezza, un mormorio di petali è già sui tuoi sogni.
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