La prima farfalla è solo una scusa, per accogliere la primavera. I tuoi nuovi amichetti, il parco che sembra sconfinato, e l'altro più piccino, ma con i compagni di gioco da sempre.
E allo stadio la sconfitta attesa (ma non mi arrendo) scompare di fronte al ritorno di mamma Wilma e di papà Peppo dopo mesi. Ci sappiamo sempre consolare. Basta una stretta di mano di un ragazzo anche lui tornato dopo un po', quella sì inaspettata. La vista di tre generazioni, compresi i bimbi dolcemente ostinati sugli spalti e il signore che viene ai popolari rigorosamente con cravatta.
Persino fuori, pensiamo che se va male, troveremo l'avversario di sempre, il derby vero, e ci mettiamo pure a ridere.
La primavera esita ad andarsene la sera e sa di martini, di un dolce appena accennato, del tuo abbraccio.
Notte e non basta lo spazio per scrivere tutta la felicità.
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