So benissimo con chi potrei prendermela. Con chi realizza volantini per spiegare in che posto devo mettermi io donna. Con chi per festeggiarmi ogni anno mi piazza lì lo sciopero dei mezzi pubblici.
O per chi ritiene che non dovrei parlare di calcio. Parto proprio da qui: tra quanti poi si stracciano le vesti per simili affermazioni, si annidano spesso coloro che non potrebbero trovarsi più d'accordo. Tanto che alla prima occasione invece di trattarti da professionista cercano di nasconderti come una femminuccia. E purtroppo talvolta sono donne.
Dovrei essere furibonda, invece per la festa della donna sarò buona. Con me stessa.
Sono felice. Di non dover realizzare volantini o più moderni post per spiegare dove stare agli altri. Di non pensare che per dire qualcuno che ha dei diritti, devo rendere più difficile al soggetto in questione la possibilità di esercitarli.
Di non fingere di indignarmi all'attacco verso il genere femminile e poi esserne io il primo artefice, ignorando il lavoro di una donna e preoccupandomi di non averne esaltata un'altra in pubblico per la sua bellezza.
Recentemente ho avuto il piacere di essere invitata a parlare dai Lions (club Gorla Valle Olona) delle donne. Pur cosciente di tutta la sofferenza che ancora regna, di quanto siamo trattate da femmine come ai tempi della scuola... Anzi no, perché allora c'erano straordinarie, pari opportunità...
Ecco, ho voluto scegliere come tema la felicità. Perché io sono felice di essere donna. E ho citato eroine, lavoratrici ferite, imprenditrici che vogliono condividere la felicità.
Ma la felicità per me è la bisnonna Serafina. La sua voracità di libri e quel giorno che al teatro dell'oratorio fu fermata dalle suore.
- Serafina, no, costa due lire.
E lei, donna che ricca non era, madre di figli dai nomi arditi come quelli delle eroine di cui leggeva, aprì il borsellino e rispose così, in perfetto italiano: in cosa consistono due lire?
Ecco, io so cosa dire a chi mi tratta non da donna, ma da femminuccia, nel 2019.
Ci metto del mio, come sempre, e rispondo: in cosa consistono due lire?