mercoledì 26 agosto 2020

Willy, libero con la musica

 Willy ha attraversato l'estate. L'ha vissuta intensamente, forse per non farla andare via. Se riguardo i primi passi del mio romanzo "Chi ha bisogno di Willy", quelli allo scoperto sotto gli occhi di tutti, sento questo. Due mesi fa, la sua prima uscita "in casa", a Busto Arsizio, quando timidamente si provava a lasciare le nostre tane, per stare insieme. Adesso, da una parte abbiamo preso confidenza con queste serate di vita, dall'altra ci gettano addosso numeri tormentosi sul virus e quindi il nostro passo non è poi così saldo. Willy il 25 agosto comunque è uscito ancora allo scoperto, e ancora "in casa".

Due mesi fa, era a casa mia, la città dove sono nata e cresciuta. Martedì a Novara, la provincia in cui si svolge il romanzo e dove Willy esercita il suo ruolo, sincero e impenetrabile. Dove io ho imparato ad avere meno paura dei tanti volti della natura, che mai ingannano.

A distanza di qualche ora, rivivo questa serata organizzata all'interno dell'Estate novarese al Castello Visconteo dall'Atl. Tanti dettagli, protagonisti e spettatori (un confine impalpabile), ispirano riflessioni che in parte devono restare chiuse nei cassetti, con gratitudine.

Altre, con la stessa riconoscenza affiorano. A Gino Attilio Timo, che da Nebbiuno, cuore della terra di Willy, ha guidato la presentazione con la sua rigorosa creatività. Sul palco ha chiamato anche l'assessore alla Cultura novarese, Emilio Iodice, che ci ha fatto sentire i profumi dell'Alto Vergante e il potere che evocano partendo dai ricordi. Il vicesindaco di Busto, Manuela Maffioli aveva osato spingere la sua città a uscire nel nome della cultura a giugno e ora ci è voluta stare a fianco in questa che non riesco a definire trasferta, perché eravamo tutti a casa.

La storia di Violetta, Beniamino e Willy ha preso coraggio anche sulle note. La presidente dell'Atl Maria Rosa Fagnoni ha tenuto a questa cornice musicale, che è diventata parte del quadro. I Mandolinisti Bustesi hanno preso per mano Violetta, l'hanno incoraggiata al tramonto, le hanno impresso il coraggio di sognare sotto la luna anche quando il bosco intrappolava la speranza. 

Questo mio pensiero va in modo speciale a loro, e a tutti coloro che dedicano tempo ed energie alla musica. Il lockdown li ha bloccati, più di altre categorie ancora, e poterli vedere finalmente sul palcoscenico è una gioia immensa. 

Willy libero con la musica, e come la musica. E noi un po' con lui, perché stiamo attraversando l'estate e non ci faremo rinchiudere dalle stagioni che verranno.




(foto di Carla Colmegna) 




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