martedì 11 marzo 2014

Lucciole per lanterne

Come due mondi che non si guardano, o forse solo uno osserva. Da una parte la lucciola che mi piace chiamare così, non fosse altro perché un po' di luce si insinua. Quasi sempre lì, e almeno in queste sere non mi fa pena per il freddo: solo, per tutto il resto.

Lei guarda, aspetta. E riguarda. Dall'altro lato della strada, pochi metri che sembrano non terminare mai: c'è un cantiere serale. Sguardi distolti, opere da terminare, chissà se scappa almeno un'occhiata frettolosa.

Non ho il tempo di constatare. Tutto così confuso, e prendere lucciole per lanterne, scambiare dolore per calcolo, povertà per vuoto, e molto altro, è ogni giorno possibile.

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