venerdì 7 marzo 2014

Riflessioni di gas

Poi non respiri più. Ti eri già incavolato a sufficienza, scorgendo inutili code che per fortuna non ti riguardavano. Ma sì che ti riguardano, perché sei parte dell'umanità.

Sei in viaggio e dovresti essere felice, invece ti girano le scatole cogliendo che altri sono immersi in inutili code.

Finché non respiri più. Pensi che la tua auto sia troppo vecchia, ma poi ti ricordi che con il gas non c'entra. Intanto hai già abbassato il finestrino.

Il nemico è fuori, chiunque esso sia. Un odore insopportabile, come se tu avessi aperto il rubinetto del gas.

E pensi: non respiro più.

Perché ho ritenuto così scontato il respiro? Mondo infame, quasi quanto la storia. Ti si affacciano pensieri e chiedi scusa a più di una persona che soffre.

Pensi, tutto innaturale in questo pianeta dove ci sono code di notte e il gas danza odioso.

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