Si apre la prima bottiglia del nettare degli dei e il suo riversarsi nei bicchieri ha il sapore di saggezza millenaria. Radici, frontiere, questo fiume il re Ruché travolge tutto.
E prima ancora sui monti con gli amici, autentici, forse anch'essi millenari, mi viene da dire, perché ci sono sempre stati.
I "ti ricordi" solo ponte per i "In futuro faremo". È questo esserci sempre, ieri e domani.
Ora sulla collina brindiamo, perché la vita ha un gusto speziato, che si abbina oltre tempi e frontiere. Come il nostro legame.
Guarda caso, le bottiglie esistono ancora!
Re Ruché merita un trono anche alla tavola dei borgognoni di Beaune!
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