Sono una fottuta sentimentale, che non vuol dire per forza buona, anzi. Oggi per la prima volta a Expo ho avuto la tentazione delle lacrime (io, che non voglio, non posso più piangere).
Perché mi sentivo ignorante, più che mai: non solo apprendevo di colture (e culture), alimenti sconosciuti; comparivano persino Paesi di cui intuivo vagamente l'esistenza. Perché le persone esploravano felici. Perché se vuoi un grande luna park. Ma se vuoi, scopri anche i problemi e i tentativi di superarli.
Piangevo, per la coda a Palazzo Italia. Per la resistenza dimostrata da tanti. Perché sbirciando Israele c'era pure la coda, che mai avevo visto. Perché i volti erano luminosi. Perché i miei amici comaschi erano fieri e ancora più contenti.
Il mondo, così vicino.
Poi, quando corro a mangiare una cosa nel mio amico Cile, sento:
Marilena!
Sono miei cari amici, che abitano nella mia città.
Mio Dio com'è grande il mondo, e com'è vicino.
Notte e il mondo è così vicino.
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