venerdì 28 agosto 2015

Notte e il mondo è così vicino

Sono una fottuta sentimentale, che non vuol dire per forza buona, anzi. Oggi per la prima volta a Expo ho avuto la tentazione delle lacrime (io, che non voglio, non posso più  piangere).

Perché mi sentivo ignorante, più che mai: non solo apprendevo di colture (e culture), alimenti sconosciuti; comparivano persino Paesi di cui intuivo vagamente l'esistenza. Perché le persone esploravano felici. Perché se vuoi  un grande luna park. Ma se vuoi, scopri anche i problemi e i tentativi di superarli.

Piangevo, per la coda a Palazzo Italia. Per la resistenza dimostrata da tanti. Perché sbirciando Israele c'era pure la coda, che mai avevo visto. Perché i volti erano luminosi. Perché i miei amici comaschi erano fieri e ancora più contenti.

Il mondo, così vicino.

Poi, quando corro a mangiare una cosa nel mio amico Cile, sento:

Marilena!

Sono miei cari amici, che abitano nella mia città.

Mio Dio com'è grande il mondo, e com'è vicino.

Notte e il mondo è così vicino.

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