Sballottata dalla tempesta, tra ghiaccio e onde aggressive, non riesco a trattenermi: invece di pensare fino in fondo alla pelle, mi viene la tentazione di fare la filosofa da strapazzo.
Dovrò pur trovare consolazione e la maturo, quando parcheggio l'auto. Registro che non solo non si è gibollata come temevo: è pure pulitissima.
Credo che io stia in qualche parte di me ancora coccolando questo pensiero, quando esco al termine della commissione. Salgo sull'auto, parcheggiata sotto una pianta riparatrice (mi illudevo) e mi rendo conto degli effetti di un'artiglieria da piccione.
Quel che resta della tempesta, lei fragile quanto noi a dispetto di colori e percosse, non lo so. Ma anche un piccione ricorda che ogni istante riserva l'inatteso.
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