Un vecchio amico verga quattro righe, dico così perché mi sembrano innaturali percosse sulla tastiera: da tanto non ti chiedo come stai.
Sorrido e lo rincuorerò, perché sapesse quanti ritengono concluso il loro tempo con un frettoloso like. Mi interrogo su di me, forse faccio la medesima cosa.
Una persona oggi mi ha whatsappato: Mari, come va?
Come stai? Come va? Vuoi parlare? Sono domande così scontate, da non sentirle quasi più. Non davvero.
Allora bisogna tenere insieme questo circolo virtuoso e prima di rispondere scriverò a un amico: da tanto, non ti chiedo come stai.
Notte e da tanto non ti chiedo come stai.
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