Oggi mi è accaduto per la prima volta: al Campus Party non ho dovuto registrare solo me, ma anche il mio computer.
Come se fossimo due persone. Come se avessi una doppia identità. Anzi Unica perché abbiamo lo stesso codice.E allora penso a quante altre ne possiedo.
Ho scattato la foto per rendermi conto che la realtà è questa. Poi ho avuto un impulso irresistibile: coprire le cifre con cui era registrato il pc, prima ancora di scoprire che erano le stesse.Come a tutelarne la privacy, in un mondo dove troppa ne ho regalata della mia. Come a dirgli: almeno tu salvati.
Ho attraversato il tempo oggi in fiera, ho scoperto tanto, anche un promemoria: che tutto non posso contenere, del futuro che corre avanti. Già reggo a fatica il passato.
Intanto ho una doppia identità e mi porto dietro la seconda come una tartaruga il suo guscio: solo oggi ne ho avvertito il peso più insistente. Quello virtuale.
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