Invisibili per gran parte dell’anno, fra il traffico e la fretta. Mimetizzati nel clamore, troppo rumoroso il loro silenzio.
Ma quando tutto fugge a ferragosto, uomini e donne solo intravisti prima escono allo scoperto e riempiono uno spazio che non cercava attenzione. Come loro.
Famiglie di altre terre che scivolano fuori con un sorriso misurato o volti che si ammantano della loro solitudine.
Tra di loro, due donne: la più giovane spinge la carrozzina dell’altra lungo la strada. Con meno timore, senza l’invadenza delle auto.
Niente da esibire, né gioia né dolori, solo una fame di vivere che non vuole essere gridata.
Chi esiste a ferragosto, in questo Paese contorto, ti insegna a esistere.
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