I conti non tornano. Io ho undici anni, il Demone dei Kiss una trentina.
Come siamo finiti qui?
Questo è il primo ragionamento, che cerco di spazzare via. L'altro, mi raggiunge dopo la pioggia di auguri sui social. Tra questi si infila una foto di una passeggiata qualunque a New York: Gene Simmons e Paul Stanley a spasso per la città dove hanno dato via al sogno.
Accade ora, eppure potrebbe essere di quarant'anni fa. C'è il tempo che galoppa, tra trionfi o piccoli successi, piccole delusioni o bastonate, nelle nostre vite: spesso, tutto insieme.
E poi c'è qualcosa di noi stessi che resta, testardo e delizioso. Lo copre qualche ruga, ma non lo può oscurare.
Quasi due mesi fa, ho mancato l'ultimo concerto dei Kiss, consapevolmente. Oggi sento ancora di più quella scossa dentro: non solo tornerò, in qualche modo, si dovrebbe dire.
Non ce ne siamo mai andati. Con i nostri sogni a spasso per le vie di una città, magari proprio dove tutto è iniziato.
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