Dovevo fare una manciata di domande, me ne devono essere uscite delle altre, che non potevano stare rinchiuse.
Forse perché mi presento con il cognome, l’altro mi saluta per nome e mi sembra di non dover costruire barriere inutili.
Così, al termine dell’intervista, lui sa di me più di ciò che mi aspettassi. Mi rendo conto che mi sembra che a pochi interessi ascoltare, per cui sia stato facile cadere in tentazione.
Gli rivelo un dettaglio del mio futuro libro, di cui nessuno sa niente. E lui mi incoraggia, mi incita come se mi conoscesse da sempre.
Penso che questo sia un mondo bastardo, che preferisce parlare di te invece di ascoltarti col cuore. Ma qualcuno sa spezzare il cerchio, inaspettatamente, e ti accade di crederci, ancora. Perché ha risposto alle tue domande più silenziose.
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