mercoledì 21 agosto 2019

Un telefono da conquistare

Il telecomando, stanco della propria inattività, scivola sul Tempo delle Mele, ma la considerazione che seleziona non conduce al romanticismo adolescenziale. O almeno non le si concede.

Mi colpisce infatti una scena innocua: quella della protagonista aggrappata al telefono, per la rabbia garbata dei genitori.

Mi ha fatto venire in mente quando afferrare quel telefono, impossessarsene per parlare con gli amici, il fidanzatino, era una manovra tanto necessaria quanto ardua. Perché poi, chi si scollava più, e davvero venivi sgridato per questa occupazione indebita.

Se squillava, correvi a prendere il ricevitore, battevi in anticipo tutti o ci provavi. Se rimanevi sola in casa, approfittavi per metterti in contatto senza remore.

PARLARE.

Un telefono da conquistare, tutto per te.

E adesso che ce l'abbiamo tutto per noi, ciascuno (me compresa) anche più di un telefono, sentire la voce di qualcuno sembra aver perso molta importanza nella vita privata.

Messaggi privati, whatsapp, immagini condivise in modo automatico. Chiami un amico? Può accadere che ti richiami dopo giorni, più facilmente ti mandi un messaggio.

Dietro un telefono da conquistare, con furia ragazzina, c'era una persona. Un rapporto umano. Un'anima da accarezzare con la voce.

Adesso, le anime sembrano non volersi accarezzare più.


Nessun commento:

Posta un commento