Nel brusio fitto di movimenti impressi nel parco, se ne stacca uno.
Un ragazzino che cerca di andare in bicicletta. Malfermo e titubante, indirizzato da un uomo che all’inizio credo suo padre, poi non ne sono più sicura.
Non importa. Gli dice un sacco di cose ricche di buonsenso, qualcuna la ripeto dentro di me come una vecchia, rassicurante canzone.
E lo so, non camminiamo appena usciamo dal ventre di mamma. Bisogna prendersi il tempo e anche la fiducia.
Ma per un attimo mi rendo conto di avere ancora molto da fare. Almeno di imparare ad andare bene in bicicletta.
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