Viaggiando nel buio dopo una serata di luce con gli amici, ho cercato invano di addolcire questo titolo.
Ma mi tornavano in mente tutte le paure peggiori da bambina. Una volta non chiusi gli occhi per sei mesi se mi spegnevano il lampadario, per colpa di un film sovraccarico di mostri. E quanti piccoli traumi ci parevano immensi, trascinandoli fin nell’età adulta.
Stasera si sono presentati spogli nella loro banalità.
Un’amica mi ha raccontato i timori di due bimbi, che han viaggiato sui barconi. Le hanno confidato queste paure mentre si assentavano dal gioco con la mente.
E scorrevano immagini terrificanti, come quello di un altro piccino senza vita. Stretti nell’orrore, c’era solo un altro terrore che poteva schiacciarli. Riaprire gli occhi e non vedere più la mamma.
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