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domenica 20 maggio 2018

Una data e un respiro

Venti maggio, vado ad ascoltare, percepire, condividere "Il respiro dell'anima" con la nuova collana “Elpis – Poesie per l’anima”, lanciata da C.A.SA. Edizioni, curata da Annitta Di Mineo.

E' una data qualunque e scolpita nella vita. Non solo di un incontro intenso alla galleria Boragno, ma di un altro ancora: è il titolo di una poesia di Arianna Sonia Scollo e coincide con lo svelamento della malattia.

Risento i suoi versi nell'aria, quella dichiarazione innocente: la vita cambia non so perché. Il mistero di Dio incontra la creatura che Egli ha voluto far fiorire. E riascolto Arianna che afferma: l'universo mi ama, questa è la mia potenza.

I versi si uniscono e confortano, imprimendo al passaggio di Arianna un'eternità che sento così autentica. Chiudo gli occhi e la rivedo, quel giorno in cui le portammo il fumetto in ospedale e lei ci consegnò il suo prezioso libro, "Da un'altra angolazione". Le altre visite, come quando stava per andare dal Papa, il saluto, sulla soglia di quell'eternità.

Se riapro gli occhi, tuttavia, vedo la mamma, che sistema le foto sulla scrivania. E non sono mai sufficientemente a posto. In quelle mani, fiere e tremanti di nostalgia, c'è una sferzata di poesia, che mi toglie il fiato.

http://www.casaedizioni.com

domenica 31 dicembre 2017

Ginetto e il bene dal bene

Un anno passa velocemente quando ci si vuole bene. Quando si vuole il bene. Quest'ultima parola splende, abbracciando il maestro e amico Ginetto Grilli. Oggi compie 92 anni ed è un ragazzino che poche settimane fa in Alsazia mi sgridava bene(volmente) alle 7.35 perché non ero scesa ancora a fare colazione, ma ero impegnata a chiacchierare.

Vedete, ricorre quel termine. Bene. La nonna Argia assicurava: il bene viene dal bene. Sembrerà formula non molto magica, scontata insomma, eppure funziona: così dovrebbe andare per le formule magiche, no?

Il Bene inizia con la b, seconda lettera. Ma si lega a un sacco di A, come la serie del Ginetto. 

A come affetto e amicizia. Li offre a coloro che incontra e con i quali costruisce. Ai volti che non dimentica, alle storie che vive e riporta per non farle sbiadire.

A come attenzione. Anche questa, l'ho vista riversare su persone amate e incontrate per caso, per un'ora, una volta nella vita. Perché tutti meritano di essere ascoltati con attenzione. Come ha scritto lui due anni fa "Sètas giù un mumentu". Anche se corri, se hai un sacco di cose da fare, bisogna fermarsi, sedersi, prestare attenzione.

A come Amore. Quello che nutre per la sua Agnese e per tutta la famiglia. Per la sua città, Busto Arsizio, e per il suo paese, Sacconago. E per Chi tutto ha creato, perché Ginetto mi ha insegnato anche questo: l'importanza della fede. La preghiera, la Scrittura, il suonare per devozione e la cosa più importante di tutte: l'esempio. Perché anche per i sinaghini, parlà a l'é fià. Meglio fare, provarci, mischiare azioni e silenzio, con un sorriso se si può. 

Ginetto, il bene viene dal bene e altro bene diffonde, in ogni passo. Anche il poter viaggiare con te, ogni giorno, lontano e vicino, per le strade alsaziane e i cortili di Busto, sul lago di Como dai nostri amici e nei luoghi che ancora dobbiamo scoprire.

Buon compleanno, ragazzino. 



sabato 21 gennaio 2017

Arianna piena d'oro (la vita quando ti svegli)

Incontro Arianna in un pomeriggio pieno di luce, tra persone care e attente agli altri. Anche lei, che scrive versi di vita e non ha paura di far iniziare il suo libro dalla data più dolorosa per lei, la data in cui la vita cambia e non si sa perché.

Venti maggio. Sono piena d'oro. Piena di luce.

Quella luce, Arianna riesce a trasmetterla tutti. Tra le righe e le foto, nel sorriso che ci rivolge quando ci offre "Da un'altra angolazione". Questo titolo che apre un mondo e lo fa scorrere con delicatezza, che racconta il vivere adesso, così diverso eppure così autentico. 

Speranze, umanità, gratitudine, amore e persino Dio. Un nome che si può invocare, sussurrare, accarezzare nella malattia, che è un'altra pagina di vita.

La vita - che Arianna scandisce così - "è quando ti svegli e capisci!": credo sia una delle descrizioni più magiche che io abbia mai sentito della nostra esistenza.

Da un'altra angolazione è tutto possibile e Arianna tutto mi ha già detto, con la sua gentile forza: sarà per questo che ho tanta voglia di ascoltarla ancora.

Arianna Sonia Scollo, Da un'altra angolazione, C.A.S.A edizioni.


giovedì 30 giugno 2016

Si può essere Poeti

Ci sono ore scandite dalla poesia, un orologio raffinato e umile perché non esclude nessuno.

Così davanti all'Augusto medita un filosofo greco. Poi scorgo un paio di poeti: uno con la penna, l'altro con il pallone. Lo so, quest'ultimo di recente ha poco a che fare con la poesia. Ma finché correrà avanti uno come Gipo Calloni, che per la Pro Patria e il calcio autentico non si risparmia, io la sentirò risuonare.

Lo pensa, ne sono sicura, anche il maestro Ginetto Grilli. Che si è seduto un momento accanto al Gipo, in omaggio al titolo del suo libro.

Perché i poeti, mi sa, sono coerenti ed è questo che li frega, per fortuna. Si può essere Poeti, a volerlo, a non tradirsi.

lunedì 15 febbraio 2016

L'amore da premiare

Torno nel magnifico luogo al cospetto del lago Maggiore, al cospetto di un albero della vita poderoso. Cambiare cornice per il premio di parole d'amore vergato nel nome di Mario Berrino, mi spinge a cercare ancora dentro più gli altri e me stessa.

Ha ragione una cara persona che a Ispra ha condiviso l'esperienza della giuria con me anche quest'anno, sentire le opere scandite interpretate da un lettore esperto le fa percepire in modo differente, più intenso. Ritrovo una poesia che ho tanto amato, rivivo con consapevolezza una lirica di un autore della città tra le più adorate da me.

Vedo in prima fila un artista che mi ha sempre fatto cogliere le poesie, più capirle, e vorrei che ne leggesse ancora. Mica ho vergogna di trattenere le lacrime, quando risento quel vuoto che viene da un'esperienza piena, per un istante.

Poi le ragazzine. Noi adulti a impartire mille consigli, ma loro sembrano aver già capito tutto.

L'amore da premiare, è quello che non osa mettersi in vetrina. Già sazio di sé.

Grazie, premio Berrino.

sabato 2 gennaio 2016

Il copione (sta a noi)

Avrà ragione il poeta, che il copione non si può cambiare. Uno può solo salire in scena, quando è il suo momento. Ridere o piangere, far ridere o far piangere: non spetta veramente a noi.

Io amo queste pagine, che scandisco anche per riprendermi la mia lingua. Ma in un angolo di me, vorrei ancora convincermi, vorrei dirlo a voce meno timida di quella che uso per leggere in dialetto: il copione, sta a noi.

lunedì 30 novembre 2015

Il mio capo e la laurea

Sono volati 25 anni, anche se non posso nasconderne il peso. Entro nella prima redazione della mia vita, con una lettera incerta e un'esperienza milanese che poco si sposa con il quotidiano.

Incontro il mio primo capo. Una persona scrupolosa, innamorata della storia, della famiglia, persino di questa folle umanità. Non conosco, non abbastanza, le sue ferite: sono troppo giovane e irresponsabile. Lo seguo, scalpito, lo capisco a poco a poco e mai abbastanza.

Non riesco ad acquisire la scorza che lui auspicava, non so se davvero.

Poi va in pensione e il mondo professionale è così diverso, senza di lui. Rare le luci. Un giorno,  mi chiama e mi chiede di leggere un suo manoscritto. Dattiloscritto. Mi stupisce, mi sconvolge che lo chieda alla sua alunna. Forse, solo in quel momento sento Firenze sotto la mia pelle, ma non so se gliel'ho trasmesso abbastanza.

È ancora vicino, lo vedo, ci parliamo, prima di una nuova sofferenza, il Parkinson bastardo. Lo scorgo spesso mentre spinge la carrozzina con la nipotina.

Dopo tanti anni, che sono così pochi, apprendo che la nipote si sta laureando. Con una tesi sul bastardo Parkinson.

Il signor Gianni (non riuscirò mai a chiamarlo in modo differente da quel primo giorno)  è andato avanti, come dicono gli alpini, ma io lo vedo sempre. Nelle sue delicate liriche, nel tracciare una notizia senza schiavitù, nel non alzare la voce se non per l'ultima vigliaccata subìta dalla nostra Pro Patria, nello scrupolo che riguarda la stesura di un'apertura di giornale o di una breve.

Il mio capo e la laurea di una piccola ormai adulta. Che sa che il Parkinson, come la falsità, non potrà mai vincere davvero.

Brava Maddalena.

mercoledì 9 settembre 2015

Il gomitolo e l'amore in tutti i tempi

L'amore in tutti i tempi, in tutti i volti. Il libro di Luigi Giavini mi trasmette il desiderio di portarlo con me nelle passeggiate in città e anche nei sentieri sconosciuti.

Per vedere meglio chi conosco, per ritrovare chi non c'è più, per individuare un colore o un calore smarriti in luoghi che pur dovrebbero risultare familiari.

Sono tante le persone che abbraccio in questi Gesti d'Amùi. Rivedo Emidio Cavigioli e gli altri tigrotti che fanno dello sport una fiaba, riapplaudo Delia Cajelli quasi temendo di infrangere la magia del palco o esulto di nuovo perché riapre la libreria.

Ma c'è sempre una poesia che per ciascuno guida le altre e io prendo il gomitolo, il missèl. Imbocco il sentiero perduto (sperdü, la musica) nella memoria dove ogni sasso è il ricordo di ogni istante. Lüsi, che nota d'armonia la luce.

E la auguro a tutti, la auguro al mondo e a ciascuno di noi, a quell'Europa mezz'inciuchìa (mezza sbronza, sentite come addolcisce il pur sferzante dialetto, con un retrogusto di nostalgia) che può risalire così. Con Gesti d'amore.

Grazie Luigi. E Marta.

Gesti d'Amùi, Luigi Giavini, Nomos Edizioni.

mercoledì 22 luglio 2015

I fiordalisi, la musica e un angelo

In questi giorni di luglio, Angioletto Castiglioni parte da Praga, verso la sua città. Ha un bastone e una forza interiore che lo allontana dai luoghi del martirio di tanti innocenti, ma la memoria e il cuore non possono certo voltare pagina.

Piuttosto, appena potrà, porterà la loro voce in tante altre pagine di vita, di incontri, di coraggio.

Pagine. Come quelle che il 23 luglio Rosella Formenti offrirà alla sua città nella sala Monaco della biblioteca di Busto. Fiordalisi, poesie e pensieri: mi ha commosso subito che Rosella sia partita da questi fiori bellissimi e quasi dimenticati e l'abbia fatto attraverso lo strumento dei versi.

Conosco Rosella, giornalista appassionata, oserei definirla indomita, da più di vent'anni: la vedo impegnata nelle battaglie per gli ultimi con la penna e con gesti silenziosi. La vedo accanto ad Angioletto, con devozione, fino all'ultimo e oltre.  Lei non ama parlare di sé e per questo pudore mi fermo qui.

Voglio però parlare di quelle poesie, di quei versi, che conducono in un'altra dimensione pur restando abbracciati al nostro mondo. Che raccontano attraverso la musica, i fiori, il dolore e la speranza ciò che siamo capaci di essere, se lo vogliamo. 

Pagine unite dall'amore per il tempio civico che, grazie ad Angioletto, ha reso Busto speciale: un luogo del ricordo delle vittime nel nome della pace. In questo 2015 di anniversario doloroso, queste parole e i sentimenti che le plasmano vanno ai caduti della prima guerra mondiale, del secondo conflitto che sconvolto il pianeta e dei campi di odio e sterminio.

Giovedì sera ci sarà Loredana Vaccani, altra donna che ama la cultura e la semina senza far rumore, ad accompagnarci in questi versi. 

E Angioletto, che sorride, tra i fiordalisi e note che non possiamo ancora cogliere in tutto il loro splendore.

Giovedì 23 luglio, ore 21, biblioteca. 

giovedì 21 maggio 2015

La Bibbia e l'umiltà di un sorriso

E sono poi così presuntuosi che credono davvero di riuscire, chiamano i capomastri più famosi che dànno sicurtà di non fallire.

La Torre di Babele prende corpo e lascia già intendere i segnali del suo franare. Si può raccontare la Bibbia con versi giocosi?

Sì, si può, perché in queste ore, in cerca di preghiere, sfoglio di nuovo queste belle pagine regalatemi dal mio maestro. L'ha scritto una penna sensibile. Un uomo che si cimenta senza la presunzione della Torre di Babele. Si chiama Mario Bugli e gli sono grata. Perché rivivo ciò in cui credo, a fatica e traballante quanto la Torre, con il sorriso.

Ed è proprio questa la condizione, immagino, per compiere con garbo un'opera così rischiosa: l'umiltà, quindi l'esatto opposto di ciò che guidò quei capomastri e i loro emissari.

Mi affascina tutto, di questo libro. Anche la nota biografica. Per sorridere, bisogna anche saper piangere e Mario fa cadere con delicatezza questa frase: Fino ad un anno fa ero anche felice, ma non si può pretendere troppo dalla vita. Sia come Dio vuole!

Caro poeta, grazie per la tua saggezza che profuma di riconoscenza, in ogni sorte.

venerdì 14 novembre 2014

A candìa - canzone per il giorno

Da tenersi in tasca, come antidoto alla giornata. Ricordarci ciò che siamo, una candìa, una candela che uno sbuffo d'aria può spegnere, non deprime, ma aiuta a vivere intensamente. Ad attribuire il giusto peso.

A non vantarsi, a non arrabbiarsi, a non stimarsi, a non pretendere.

Questa è la poesia di un mio concittadino, un uomo buono, che mio padre ben conosceva. Ieri sera l'ho sentita leggere da sua moglie, per lui. E ho pensato: Signore, questa è una preghiera, questa una canzone. Una canzone, per ogni giorno: basta guardare una candela...

A candìa, Angelo Azzimonti, canzone per il giorno.

http://www.bustocco.com/a_azzimonti_candia.htm

giovedì 4 settembre 2014

La poesía non costa niente

La poesia non costa niente, come un cielo rannuvolato o un arcobaleno incerto. Come qualcosa di irripetibile che ti prende la mano. Ed è così irripetibile, davvero, che non vuoi fermarlo o si svuoterebbe di armonia.

La poesia passa da ogni istante, senza intrappolarlo. Non costa niente, forse perché un prezzo non si potrebbe trovare, nella corsa lieve che è inseguirla lasciandola andare.