La Torre di Babele prende corpo e lascia già intendere i segnali del suo franare. Si può raccontare la Bibbia con versi giocosi?
Sì, si può, perché in queste ore, in cerca di preghiere, sfoglio di nuovo queste belle pagine regalatemi dal mio maestro. L'ha scritto una penna sensibile. Un uomo che si cimenta senza la presunzione della Torre di Babele. Si chiama Mario Bugli e gli sono grata. Perché rivivo ciò in cui credo, a fatica e traballante quanto la Torre, con il sorriso.
Ed è proprio questa la condizione, immagino, per compiere con garbo un'opera così rischiosa: l'umiltà, quindi l'esatto opposto di ciò che guidò quei capomastri e i loro emissari.
Mi affascina tutto, di questo libro. Anche la nota biografica. Per sorridere, bisogna anche saper piangere e Mario fa cadere con delicatezza questa frase: Fino ad un anno fa ero anche felice, ma non si può pretendere troppo dalla vita. Sia come Dio vuole!
Caro poeta, grazie per la tua saggezza che profuma di riconoscenza, in ogni sorte.
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