Per consolarmi guardo RaiStoria. Mi assale la nostalgia di Pertini, se non altro perché ero ragazzina e andavo matta per i suoi modi. Ma il 1981 non fu buon anno, poi ne parlerò.
Allora, indietro al 1971. Tra poco comparirà il rassicurante volto di Indro Montanelli, in un dibattito sulla società violenta. Un déjà vu, in direzione contraria: di diverso, c'è la classe, mista a prudenza.
Poi una giornalista intervista uno dei "mostri" (di già') dell'epoca, già sospettato e pochi giorni dopo arrestato per rapimento e omicidio. Lui allora nega e sorride, davanti ai microfoni.
Domanda della giornalista: ma se fosse stato lei il rapitore, come avrebbe pensato di sequestrare la ragazza? Con quale tecnica e via?
Persino il "mostro" sorride. Poi posa e risponde, al secondo tentativo, perché la domanda non viene deposta.
Quarant'anni dopo siamo sempre qui, Indro. A chiedere: cosa si prova in questo momento? Che cosa, preciserebbe Antonio prima di darmi una tappata in testa per la domanda.
Che pazienza, dovevate avere già allora.
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