sabato 31 dicembre 2011

La buona notizia dell'ultimo giorno

E' che è l'ultimo, credo. Basta che non lo si prenda troppo sul serio, altrimenti sono cavoli amari.

Le mie personali convinzioni sono.

1. I bilanci, questi sconosciuti. Se ti guardi indietro, inevitabilmente con gli occhiali umani vedrai più meno che più, a meno che sia accaduti eventi eccezionali. Ma la vita non vibra di eventi eccezionali, penso, bensì acquisisce calore e valore con i momenti, le abitudini spontanee o volute, i legami. Quindi, il bilancio lasciamolo ai politici, che li cannano pure.

2. Festeggiare per forze. E che cosa? Che qualcosa se ne sta andando. A parte che il tempo non esiste, asserisce la Kabbalah, e quindi non dovremmo nemmeno caricare di significato l'anno nuovo, figurarsi il vecchio.

Ognuno non può semplicemente fare ciò che desidera? Se ama festeggiare l'ultimo giorno, si accomodi. Se non gliene frega niente, lasciatelo in pace.

3. C'è la vita. Non è fatta di anni, neanche di giorni. Di momenti appunto, diceva la buona Virginia.

Viviamoli, tutti, come possiamo, come sentiamo. La buona notizia vera forse sarà questa.

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