Il conte Agostino Guerrieri probabilmente non apprezzerebbe il titolo del post e gli chiedo scusa. Ma la sua storia - catturata in un fiammeggiare di tv notturno - mi ha catturata.
Premessa, il bene che tutti hanno, di uguale valore, si chiama vita. Ma certo fa impressione che un giovane nobile, che potrebbe vivere tra gli agi e i riconoscimenti, si trasformi in uno scatenato patriota e metta a rischio tutto: casata, beni, possibilità di una discendenza stessa... Incarcerato e condannato dagli Austriaci, liberato infine, ancora in prima linea senza alcun riguardo per se stesso. Il tutto partendo da Verona... insomma, un veneto sostenitore dell'Italia nonostante ogni legge di convenienza lo mettesse in guardia. Convenienza, can you see? Purtroppo la prima, o più agghindata fede dei nostri tempi italiani.
Sono queste le storie di Risorgimento che mi attirano, che sfuggono al magma dei libri di storia.
Se fosse un titolo da tv, direi proprio così: quelli che hanno tutto da perdere e se ne fregano. Con una piccola aggiunta: ma non di tutto.
Nessun commento:
Posta un commento