martedì 23 dicembre 2014

Don Abramo che sapevi di più

Don Abramo,  il tuo ultimo augurio che quasi non capivo. Ma niente scivola per sbaglio dalla tua voce misurata e gentile. Voci che non scavano mai con insistenza nelle persone, che si posano con una tale delicatezza da poter sfuggire.

Quante riflessioni ho percepito nel luogo della sofferenza e della speranza. Quante altre, troppe ho perduto. E oggi posso solo abbracciarti così, mentre lasci ancora l'ospedale dove hai incontrato anime e domande. E solo oggi capisco questo: che il giorno in cui nacqui io, tu eri lì, nel tuo primo viaggio. 

Forse è per questo che sapevi tanto di me, molto più di quanto potessi capire io.


Buon riposo, dove non ci sono più domande, forse neanche risposte: solo tanta luce, don Abramo.

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