Sono una bambina stanca di tanti maleducati. Non credo più ai principi, di qualsiasi colore, che dicano: signora, vada avanti lei. Ma questi davanti al treno, pure mi tagliano la strada. E tutti ti prendono dentro, nessuno mormora: mi scusi.
Questa non è Edimburgo. Sul treno mi sposto per lasciare più spazio confinante a due signori anziani, ma neanche da loro incasso incoraggiamento. Non volevo grazie, forse un sorriso di complicità.
E il viaggio non passa mai, perché quella davanti a me non si stacca dallo smartphone e ogni due parole dice "ca...". Avesse almeno l'attenuante dell'adolescenza.
Quando sto per gettare la spugna, si alza un signore, neanche giovanissimo, e terribilmente capellone. Chiede scusa alla sua compagna di viaggio, che nemmeno urta.E sparge di grazie il corridoio, così gratuitamente.
La gentilezza e i capelli: vuoi vedere che sono collegati, scherza la mia anima rock.
Non come pensi tu, impeccabile attore fuori parte, che non sai mai mormorare: grazie. O scusi.
Nessun commento:
Posta un commento