lunedì 3 agosto 2015

Fuori dai binari

Accantonata l'esperienza del treno al buio, voglio ridarmi una chance di speranza e salgo su un convoglio mattutino.

O meglio, provo a salire. Il treno rapido è in ritardo di dieci minuti, si annuncia, allora ricorro al piano B, anche se significa il doppio del tempo.

Provo a salire perché io e un altro gruppetto di sventurati invano cerchiamo di aprire la porta. Dopo qualche esercizio di buona volontà, frustrato, corriamo avanti.

Ci imbarchiamo per il viaggio rallentato, finché passa un controllore. E' interessato a dove andiamo, non ai nostri biglietti però.

Lei scende a Milano? Giù da quella porta. Lei a Rho? Da quell'altra.

Non mi sembrava così complicata la vita sui treni lombardi, fino a qualche tempo fa, ma non metto in discussione gli ordini, anche perché il signore mi pare pure sconfortato.

Ripassa: ho già controllato il suo biglietto?

- No, ha controllato solo dove scendessi io.

Il ragazzo accanto a me toglie le cuffie e lo osserva con occhi timidi. Quando il controllore gli ribadisce che a Milano deve scendere "da quella porta là" lui si sbilancia e chiede: ma perché, c'è qualche problema sulle porte?

La risposta è perentoria: lei scenda di lì e basta.

Obbedisco. Ma mi sembra che stiamo andando fuori dai binari.

1 commento:

  1. L'esperienza diretta... te la dice lunga! Avrai anche altre esperienze! Prova con i gabinetti, il mio pallino, e ti auguro fortuna e buon naso... Dopo questa esperienza, potresti passare alla Liguria, compreso Thello, il gioiello per EXPO!

    A sentirti da più vicino,
    Xoxo!

    RispondiElimina