Quella scritta ti fustiga, ti toglie il fiato. Come il silenzio prolungato che ne segue.
Non c'è più una località, un nome che indichi grigiori urbani e poesia.
Ci vediamo al prossimo tour. E non c'è bis che tu possa invocare, perché le luci sono già spente. Gli strumenti verso l'insistente riposo e ti chiedi cosa faranno quei tir che hanno divorato miglia per portare musica e sogni.
Al prossimo tour. Ti aggrappi al prossimo, ti dimentichi che sul palco ci saranno sessantenni e più. Perché forse il tempo è il primo a riposarsi, fino al prossimo tour.
Rock on, Aerosmith.
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