Mi si chiede: quale sarà il tuo prossimo concerto? Io, che mi ero pentita di non aver subito strappato il bis con gli Scorpions, mi schermisco, ora.
No, preferisco aspettare, centellinare, colorare di simboli e quindi di unicità. O tutto diventa un'abitudine. L'addio dei Motley Crue aveva un senso da condividere, ad esempio. Dovrò aspettare, e molto.
Poi un amico mi posta quasi a tradimento un annuncio: a giugno Gods of metal che ho promesso che non vedrò più dopo lo strepitoso evento di Verona.
Mai più, chi ha detto che non esiste?
Mi coglie un pensiero: le scarpe giuste da infilare a giugno, mica gli anfibi.
Il prossimo concerto è quello che desideri.
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