Me li immaginavo tutto, tranne che imbellettati e profumati. Ops, tranne il delicato Aramis.
Per sbaglio accendo la tv e mi tagliano la strada, troppo fragili moschettieri. Chissà se li hanno disegnati così bellocci e insulsi, degni di noi e del nostro vuoto.
Niente di personale, ma i moschettieri a Parigi li ho sempre immaginati impolverati, e con cicatrici, non tatuaggi senza dolore. Scavati nel dolore, sempre tesi a proteggere qualcuno, non mettersi la cipria.
Non come noi.
Notte e non riconosco i moschettieri. Forse nemmeno noi.
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