domenica 22 novembre 2015

Notte e il bacio di un amico

Non mi sono tutti simpatici, in chiesa. Dico una cosa orribile, ma non sono solita nascondermi. Non siamo tutti piacevoli, non siamo tutti perfetti. Io, meno di tutti.

C'è il ragazzino con tante smancerie, Dio mi perdoni. C'è l'ex compagna di scuola che già mi appariva francamente insopportabile tanto anni fa: Dio la benedica.

Non siamo tutti simpatici, per fortuna. Ma quando respiro la luce della mia chiesa, tutto cambia. E il Signore forse perdona pure la mia cattiveria, perché davanti alla propria immagine crocefissa mi mostra un caro amico in preghiera. Io non posso disturbarlo, neanche con mezza parola, e mi trovo a posare - per un attimo solo - la mano sul suo braccio. Prima di fuggire al mio posto.

Mi basta, per essere riconoscente, e felice. Pochi istanti dopo, quando sta per iniziare la messa, vedo un'ombra buona, protettiva. E' lui che compare. Penso voglia sedersi accanto a me, ma lui ha il suo solito posto, come me. Si ferma per il tempo necessario a un bacio, sento la fronte sfiorata, prima ancora del suo sorriso.

E penso che il Signore ha una bontà sconfinata, anche per i pessimi cristiani, come me.

Notte e il bacio di un amico.

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