E penso indietro, tanti anni indietro. Quando ero a Parigi con la mia sorellina greca, e la attraversavo in un giorno con spensieratezza, nella sua immensità. Invece, fuori veniva urlata la verità: c'è orrore, c'è morte.
Quella sera, quando chiamai a casa e in un altro luogo caro di Francia, nell'era pre cellulari, sentii diverse voci piangere la stessa domanda: stai bene?
Perché, che cosa è successo in questa immensa Parigi che mi sta abbracciando? Non ci volevo credere.
Forse, non voglio crederci nemmeno ora.
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