Volti conosciuti, o accarezzati solo in fotografia, oppure neanche dalle immagini concessi. Eppure tu sai che appartieni a loro. Devi avere un loro guizzo, un'efelide, forse la sfumatura degli occhi quando il sole corre via. Devi avere il loro orgoglio o le loro esitazioni. La voglia rabbiosa di leggere e cercare nomi strani.
Oppure non assomigli per niente a loro, ma ti ostini a pensarlo. Perché devi cercarli, devi cercarti. E quando ti sembra di averli trovati, ti specchi nel fiume, il tempo necessario per distogliere poi lo sguardo.
Il fiume, da dove viene. O importa più dove scorrerà, ancora.
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