Il valzer, non sapevo di averlo ballato. Invece, ho scoperto di averlo fatto con te.Allora, non avevano nome quelle danze sfrenate nella cucina della Valle.
Dicevo: nonno, balliamo.
E tu mi prendevi le manine, Mario, e ballavamo attorno al tavolo di marmo, finché crollavamo perché ti girava la testa. Io - già troppo adulta - pensavo lo facessi per amor mio ed era anche vero. Eppure solo più tardi ho scoperto che da ragazzo amavi danzare. Le balere ti chiamavano e sprizzavi gioia ai movimenti segnalati dalla musica. Finché hai avuto un problema di salute, ma soprattutto finché la tua regina - bellissima e gravata da un destino bastardo - ha rivelato la sua malattia, molto più pesante.
Hai rinunciato, senza un lamento. Ogni tanto, però, prendevi la tua nipotina e la facevi ballare, intensamente, finché ti girava la testa.
Nonno, girava anche a me. Di gioia. L'ultimo valzer, l'ho ballato con te.
- Nonno, mi concedi questo ballo?
Notte e l'ultimo valzer.
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