Inciampo in una conversazione per strada. Tra un amico che viene da un Paese lontano e uno sconosciuto che vive vicino a me. Il primo chiama tutti per nome, più dell'altro forse.
Il secondo gli chiede dove sia andato un terzo soggetto. E la risposta, quasi esclamata insieme, è: "Sarà andato al suo Paese". Ci ridono su, loro così distanti di provenienza eppure dentro la stessa vita.
Io però casco in una serie di interrogativi. Qual è il suo Paese. Qual è il mio Paese. Quello in cui sono venuta alla luce, quello nel cui asfalto mi sento talvolta intrappolata, quello per cui altre volte provo un amore quasi disperato. Quello che mi tiene stretta o mi respinge.
Sarà andato al suo Paese, forse tornerà, forse no. Io continuo a camminare nel mio, devota forestiera.
Notte e sarà andato al suo Paese.
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