Un amico che ama girare il mondo, perché non ha steccati in mente prima di tutto, mi racconta il viaggio da incubo che ha affrontato.
Tra connazionali, innamorati dei propri diritti, ma senza l'ombra di un dovere. E mi sento sdegnata come lui, anche di far parte di questa nazione che fugge da falsi guai per tuffarsi in quelli veri. Che si ammanta troppo spesso di falsità per non confessare il vero.
I diritti sono il tesoro per cui i miei avi si sono battuti e anch'io devo farlo.
I doveri, quello senza il quale siamo condannati alla volgarità quotidiana.
Notte e senza doveri (affondiamo).
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