Ho perso il conto delle prime intuizioni, che mi hanno pizzicato l'anima, soprattutto sulle persone, ma anche sulle circostanze.
Del resto, qualsiasi numero moltiplicato per uno, uno resta. Ma mi pesa ancora sulle spalle lo sforzo di combatterle, di giustificare, di martoriarmi, di dire: perché sei così crudele?
Non sono diventata meno crudele, solo mi sono fatta fregare. Non so quale sia l'origine di questa sensazione che ti prende e ti dice: dovresti stare attento di fronte a quella persona. Senza condannarla, ma senza condannare neanche te stesso.
Oggi, ancora priva di bussola nella vita, ho imparato una cosa soltanto: se c'è un'intuizione primaria, forse ci sarà una ragione. E vale la pena fermarsi, per ascoltarla e per evitare di combattere se stessi di fronte a quel brivido da profeta.
Notte e se c'è una prima intuizione (ci sarà anche una ragione).
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