Guai alle giornate dell'ordine. Tra fogli e copertine si annida la polvere della nostalgia.
Invece no, sistemo questo volumetto, a colpo sicuro. Uno dei pochi che so dove si trovano, senza esitazione, nell'angolo del cuore.
Vent'anni fa il signor Giulio viene da me e mi chiede se posso scrivere questa storia. Io esito, perché sono in balìa della cronaca; insomma mi immergo negli articoli, un libro anche piccino forse non fa per me.
Ma il signor Giulio è un gentiluomo, quando vado a casa sua e di sua moglie, sento storie così belle e vedo l'amore che le dedica, come quello che nutre per il suo giardino meraviglioso. Nell'accogliente Marnate, primo Comune dove mi ero misurata con la cronaca assieme alla mia città, piccolo è orgoglioso.
Credo di farlo anche un po' tribolare, ma il lavoro va in porto. C'è un altro motivo che mi dà gioia. Un'opera con le foto di Daniele Belosio, che emozione i nostri nomi vicini. Come in tante pagine di giornale, per ben 22 anni.
Sono fortunata, è questo il pensiero che mi ispira il nostro piccolo e prezioso libro. E son certa che sorridono in Paradiso anche Giulio e Pina, più innamorati che mai.
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