Un'amica è alle prese con un allarme difettoso e mi racconta di come si sia angosciata, durante le prove, di dare disturbo a qualche vicino.
Passate le tribolazioni, si è resa conto di qualcosa di più triste: nessun vicino era uscito nella sua scala, né in quelle vicino, a verificare se ci fossero problemi. La sirena annoiata e inascoltata.
Eppure una vicina le aveva raccontato nei giorni precedenti che noia le procurasse il gatto quando giocava con il tappo di sughero. Un'altra le aveva sussurrato quanto litigassero ormai i giovani quasi separati della porta accanto.
Quando però potevano esserci ladri o comunque qualcosa che non andava, silenzio assordante.
Non ho saputo consolarla, anche perché mi ha assalita un ricordo.
Quarant'anni fa, morto mio nonno, si fece una deroga amara al luogo dove pranzare a Pasqua: non a casa, inseguiti dalla nostalgia, bensì al ristorante. Non accadde mai più, ma ricordo bene cosa fosse successo in quell'unica circostanza.
Avevamo una porta di legno, dignitosa ma non particolarmente capace di difendersi. I ladri entrarono in azione quando eravamo fuori a pranzare. Fecero qualche rumore di troppo e una parte del legno cadde a terra.
Al piano inferiore c'era il signor Vincenzo, dal quale non ho mai sentito una parola sugli affari degli altri. Solo sulla gioia che gli dava la sua famiglia e il suo lavoro, le sue passioni, la storia della città. Allora ero bambina e ancora non ricevevo queste preziose confidenze, peraltro. Anzi, lui mi sembrava così alto e e maestoso che non osavo rivolgergli la parola.
Comunque, il signor Vincenzo udì dei rumori, interruppe il suo pranzo di Pasqua e aprì la porta. Quando il tramestio sopra si fece un po' troppo insistente, uscì sul pianerottolo.
Fece - raccontò poi - un atto semplice e determinante: tossicchiò.
I ladri udirono e se la diedero a gambe. Così il signor Vincenzo salvò la mia famiglia da una Pasqua ancora più amara.
Quando ci penso, sorrido e penso a quanto si ascoltava allora. Soprattutto, quando un vicino aveva bisogno.
E forse soprattutto, si ascoltava davvero.
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