mercoledì 3 ottobre 2018

E fidati

Sotto i raggi nebulosi dell'autostrada, mi percuote la telefonata di un signore.

- Lei ha perso un cellulare?

- Direi di no.

Sembra un dialogo di quelli reali, che infilo in questi cassetti. Ma intanto il mio sguardo fruga alla ricerca dell'altro cellulare, mica che l'abbia lasciato in qualche luogo improbabile. Eccolo lì che mi sfiora con la sua copertina rosso fiammante, adesso posso lasciarmi andare a un'ipotesi più sicura.

Sono vittima di una truffa telefonica, chissà questo dove ha preso il mio numero.

- Lo immaginavo. E' che ho trovato il suo bigliettino da visita, dentro la custodia del cellulare. Quindi ho provato a chiamarla.

Forse non mi sta truffando. Tuttavia, nel luogo da cui sta chiamando conosco pochissime persone e ancor meno hanno il mio biglietto. Faccio correre la mia mente a qualcuno nella zona che può avere i miei riferimenti e un'idea si affaccia.

Da quel momento, non solo ho perso la diffidenza, bensì mi sono lasciata contagiare dalla sua missione: se riusciamo a evitare a quella persona di girare a vuoto a caccia del suo cellulare, è meglio.

Ogni tanto lo chiamo, con un'idea: Mi mandi la foto dello schermo, così vedo se mi dice qualcosa?

 - Collegati via whatsapp che te la mando.

Ci diamo del tu, ridiamo e ci indaffariamo per aiutare qualcuno, complici nel bene. Lui, con questo gesto gentile, mi ha strappato la diffidenza e chissà se tra poche ore avremo la conferma che siamo anche dei buoni detective.

In ogni caso, ho imparato la sua lezione: e fidati, qualche volta.


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