Il compleanno del nonno, una data così bella da farmi superare anche quel ghiaccio di nome pudore. Se ho avuto il coraggio non solo di scrivere, ma di pubblicare il primo libro, è perché non era solo mio. Perché mio padre Nino si era portato avanti e io dovevo solo completare.
- Quando pubblichi tutti quegli scritti che hai nei cassetti?
Bisogna rivelarsi, bisogna soffocare lo sgomento, bisogna fermare poi la paura di dire troppo o troppo poco. Quel giorno in cui decisi che questo libro doveva uscire e con l'immagine di mio nonno Giannino in copertina, era immerso in un mese e anno da spavento: novembre 2008.
L'anno dopo "Quando il nonno prese per il naso il re", edito da Nomos, era pronto a uscire e la sera giusta era il 22 ottobre: per il compleanno del Giannino, appunto. Quella sera che è rimasta unica. Accanto a me due amici speciali e pazienti. Le prime file occupate da volti emozionati: appartenevano tutti alla mia famiglia. Ai discendenti di Giannino e a quelli delle "piccole donne", le sorelle della nonna Giuseppina. Una piccola grande famiglia, che si radunava.
Così a volte dico a mio padre: il primo passo, ancora una volta, sono riuscita a compierlo con te. Ma poi aggiungo: con voi. Alcune delle persone in prima fila e non solo, nel frattempo, sono andate via. A compiere altri passi in altri luoghi che non si vedono e forse persino a vegliare sui miei.
Ma sono grata di quella sera, unica e inimitabile.
Buon compleanno, nonno Giannino, e chissà se prendi per il naso gli angeli, con timore reverenziale.
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