Mi fermo ad accarezzare una rosa in dissolvenza, che vuole cantare contro stagione. Ruvide sono le lacrime, versate da chissà chi sulla sua morbidezza.
Come a protestare contro chi sa alzare la voce e lo sguardo, sullo sfondo del destino. O forse era un pianto di invidia buona, sfuggito al controllo poco prima di indossare un profumo nuovo e incamminarsi in questa stagione.
E lei così dolcemente indifferente, serba quelle lacrime senza tentare di asciugarle.
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