C’è chi attende cadaveri sul fiume, chi attende treni che conducono lontano.
Io, quando sono nella mia valle, mi siedo sulla panchina vicino a treni che non partono. I miei sogni, li faccio camminare sulle mie gambe. Ma adesso mi riposo qui, all’ombra della ferrovia dimenticata tranne che dall’erba e dal sole.
E il silenzio trabocca di vita.
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