lunedì 30 marzo 2020

Volevo solo dire che amo il rock'n'roll

Se ero convinta di poter battere il maschilismo che qua e là (si fa per dire) albergava anche nel mondo del rock quarant'anni fa, un po' era dovuto a questa canzone.
I love rock'n'roll.
Joan Jett era la donna alla quale ispirarsi, da applaudire per la sua spontaneità, per quell'aria grintosa e serena allo stesso tempo. Io ero armata solo della mia tastiera, con la chitarra litigavo, eppure ero convinta che avrei trovato la band giusta.  Joan, poi l'ho scoperta pure vegetariana: simpatia totale.

Ma non avevo mai posato gli occhi sugli autori, né sulla storia di questa canzone. In queste ore Joan scrive un messaggio sui social: dice addio ad Alan Merrill. Fu lui, con Jake Hooker a scrivere e far esplodere quell'affermazione orgogliosa qualche anno prima, con gli Arrows.

Una canzone che non voleva dire niente di rivoluzionario o pazzesco, o forse sì.

Volevo solo dire che amo  il rock'n'roll.

Merrill se n'è andato in questi giorni tetri e c'entra il virus maledetto.

Ho provato a scoprire aspetti affascinanti della sua carriera. Ma dentro mi risuona la sua canzone, quella che pensavo tutta di Joan Jett da ragazzina, perché volevo fortissimamente che fosse così. Adesso, mi sembra ancora più bello che due uomini avessero creato una canzone e una donna fosse stata capace di trasformarla in un successo travolgente.

Una donna che oggi parla «con gratitudine e tristezza». E con poche parole bianche, vergate su uno sfondo nero come una giacca da rocker, augura «a safe journey to the other side».

Anche se i juke box sono spariti dalla canzone e dalla vita, si può sempre fermarsi e danzare mentre si viaggia verso un altro mondo, magari persino più rock.

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