martedì 31 marzo 2020

È Qualcos’altro

Siamo riusciti a insinuarci in qualcos’altro alla tv, ieri sera. Un varco tra il vociare sul virus, la mente che scivola goffamente.

Mentre la notte si sta vestendo per andare via, cerco di pensare a cosa ho visto e avverto un vuoto. Poi mi scuoto: ma era Harry Potter, e mica una pagina qualsiasi ammesso che essa esista. Era quello squarcio finale, a cui non volevo credere, perché Snape era stato fin dall’inizio un personaggio accattivante per me, fino alla tentazione di crederlo dalla parte dei buoni. Ricordo il senso di sospensione fino al successivo romanzo, che con la sua sferzata di dolore mi ha consolata attraverso la certezza di aver intuito il bene.


Ecco, stamattina tutto ciò per qualche istante era scomparso. Era semplicemente qualcos’altro, qualcosa che ci aveva portato via da un periodo atroce e da un giorno di ennesima lotta contro il male. 

Diventava così Qualcos’altro: la certezza che se si è potuto intuire il bene in mezzo a tanto, doloroso sconquasso, esso riaffiorerà. 

Qualcos’altro a cui pensare, forse l’unica cosa che conta.

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